ItaliaOggi – FRANCESCO CERISANO – Un ricorso al Tar su tre viene depositato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Nel 2018 l’incidenza dei ricorsi depositati in via Flaminia sul totale di quelli presentati dinanzi alla generalità dei giudici amministrativi di primo grado (49.968) ha ormai raggiunto il 31% con un incremento del 3,46% rispetto al 2017. E non potrebbe essere diversamente visto che nel 2018 i ricorsi al Tar Lazio sono aumentati del 15,8% passando da 13.407 a 15.527. Conseguenza diretta del doppio ruolo svolto dal Tar Capitolino che è Tribunale amministrativo regionale ma anche Tar centrale in quanto decide sugli atti dei ministri, del governo, degli organi a rilevanza costituzionale, come il Csm e delle Autorità indipendenti. Tra i fattori che hanno contribuito all’incremento della litigiosità dinanzi al Tar, una parte signifi cativa è riconducibile ai ricorsi ordinari in materia scolastica e universitaria, cresciuti addirittura del 42% (da 2.390 a 3.395) rispetto al 2017. In crescita anche i ricorsi per mancata esecuzione del giudicato, passati dai 1.353 del 2017 ai 1.814 del 2018 (+ 34%). Di questi ben 1.244 sono relativi alla mancata esecuzione di condanne in materia di equa riparazione per ritardo nei giudizi (c.d. legge Pinto). Rispetto ai 757 del 2017, i ricorsi per le lungaggini processuali risultano cresciuti del 64,3%. In aumento anche i ricorsi in materia di silenzio, il cui numero si è attestato a quota 1.115 rispetto ai 799 del 2017 (+39,5%). È quanto emerge dalla relazione del presidente del Tar Lazio, Carmine Volpe, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019. Come detto, la materia che nel 2018 ha fatto registrare in assoluto il maggior numero di cause è stata quella attinente al contenzioso scolastico e universitario. Seguono i 1.583 ricorsi in materia di immigrazione e di cittadinanza, pari al 10,19% degli introiti complessivi, e al terzo posto i ricorsi ai sensi della legge Pinto, con 1.244 depositi. Si riduce invece il peso degli appalti sul contenzioso amministrativo. Volpe ha inoltre ricordato le recenti novità normative che hanno attribuito al Tar Lazio la giurisdizione esclusiva sulle controversie relative all’ammissione o all’esclusione dai campionati delle società o associazioni sportive professionistiche. Mentre, per quanto riguarda l’ampliamento degli organici disposto dalla legge di Bilancio 2019, Volpe ha fatto notare come, a differenza dei magistrati ordinari e degli avvocati dello stato, non sia stato indicato il numero dell’incremento della dotazione organica. Con la conseguenza che per poter essere operativo, l’aumento avrà bisogno «di un provvedimento amministrativo attuativo o addirittura di un ulteriore intervento normativo».