TAR del Lazio, 60 toghe decidono su tutto

Dal taglio delle ferie dei magistrati voluto dal governo Renzi al batterio xylella che uccide gli ulivi in Puglia. Dai guard rail autostradali di Anas al metodo Stamina. Sulle controversie relative a materie così diverse l’ultima parola spetta all’onnisciente Tar del Lazio. Rispetto agli altri 19 tribunali amministrativi regionali sul territorio nazionale, alTar del Lazio sono assegnate competenze di particolare rilievo. Ed è per questo che viene chiamato in causa più spesso di tutti gli altri. Risultato? Al pari dei loro colleghi della Consulta (i quali hanno appena bocciato la norma Fornero del 2011 che bloccava l’adeguamento degli assegni previdenziali al costo della vita per gli importi superiori a tre volte il minimo Inps, innescando la mina-pensioni da 13 miliardi di euro circa con cui oggi è alle prese l’esecutivo), i magistrati del Tar del Lazio hanno il potere di far saltare i piani delgoverno. I GIUDICI INTASCANO 130 MILA EURO L’ANNO È questo che potrebbe accadere nelle prossime settimane, quando l’organo di giustizia chiarirà se i giudici hanno diritto a 30 giorni di villeggiatura come stabilito da un decreto del ministero della Giustizia dello scorso gennaio (decreto su cui il premier Matteo Renzi ha messo la faccia) o a 45 come previsto dalla precedente normativa. Oggi il Tar del Lazio, è chiamato a deliberare sempre più di frequente su questioni che non hanno nulla in comune tra loro. In pratica, spara sentenze su quasi tutto: sui provvedimenti della Presidenza del Consiglio come su quelli di Regioni e ministeri, su quelli della Banca d’Italia, della Consob, sugli atti della Corte dei Conti, sulle decisioni dell’Antitrust, sulle questioni di natura E LA PUGLIA TREMA Il Tar del Lazio (a sinistra) ha sospeso la dichiarazione dello stato d’emergenza per la dif usione tra gli ulivi pugliesi del batterio urbanistica, sui referendum elettorali e urbanistica, sui referendum elettorali e persino sulle slot machine. Lo scorso anno l’organo di giustizia ha ricevuto il 26% del totale dei ricorsi depositati innanzi a tutti i Tar italiani. Dai 13.208 ricorsi presentati al Tar del Lazio nel 2013, si è passati a 16.855. È dal 2001 che il numero delle controversie proposte non era così elevato. Al punto che il presidente del Tar del Lazio Luigi Tosti all’inizio di quest’anno ha lanciato l’allarme, dichiarando che il personale a disposizione dell’organo di giustizia non è più sufficiente considerata la mole di lavoro di cui deve sobbarcarsi. Oggi sono oltre 60 i togati sul libro paga del Tar. Intascano attorno ai 130 mila euro lordi l’anno. Due anni fa il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, responsabile dei Tar, ha concesso loro un extra pari a 1.300 euro per ogni udienza aggiuntiva (in teoria i ricorsi assegnati a ogni giudice possono essere al massimo 108) purché non siano più di 6 all’anno. Un bonus che in pochi si sarebbero fatti sfuggire visto che il lavoro non manca.

 

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