Via libera all’Organismo congressuale forense

Italia Oggi, di Gabriele Ventura –

OK AL BILANCIO DA PARTE DEI PRESIDENTI DEI CONSIGLI: 790 MILA EURO PER PARTIRE
Via libera all’Organismo congressuale forense. L’assemblea dei presidenti dei consigli dell’Ordine degli avvocati ha infatti approvato venerdì scorso, a larga maggioranza, il bilancio preventivo dell’Ocf, che prevede un contributo di 790 mila euro per poter cominciare a funzionare. Sarà il Consiglio nazionale forense ad anticipare la quota e provvederà poi a riscuotere presso gli ordini i singoli contributi. Una modalità di riscossione che punta a evitare quanto si è verificato negli anni di operatività dell’Organismo unitario dell’avvocatura, con alcuni ordini che hanno sempre versato la quota di competenza e altri morosi per un totale di quasi 4 milioni di euro di crediti non riscossi dall’Oua dal 2004 al 2016 (si veda ItaliaOggi del 22 febbraio scorso). «L’Organismo congressuale forense può finalmente cominciare a muoversi», afferma Vinicio Nardo, componente Ocf, «il tesoriere del Cnf ci ha confermato in assemblea la disponibilità a velocizzare l’iter. Contiamo quindi che le sovvenzioni arrivino il più presto possibile. Per il resto, abbiamo discusso del disagio economico dell’avvocatura e della possibilità di organizzare una grande manifestazione, proposta che però ha trovato molti componenti contrari. Altri argomenti che ha affrontato l’assemblea sono l’equo compenso degli avvocati, la condivisione dell’astensione delle camere penali e la problematica della legge sulle elezioni forensi». «L’Organismo congressuale è stato costituito dopo una lunga e non semplice discussione pre-congressuale, e poi con la delibera del congresso di Rimini approvata ad ampia maggioranza», afferma il presidente dell’Ordine di Milano, Remo Danovi, «dunque ora è giusto che sia messo in condizione di funzionare, anche dal punto di vista economico. In tal senso si è espresso l’Ordine di Milano, pur rivolgendo all’Organismo l’invito al contenimento delle spese, particolarmente doveroso in questo tempo difficile dal punto di vista economico, per tutti e per la professione in particolare. Noi dobbiamo fare di tutto per ridurre la quota annua di iscrizione all’Ordine, figuriamoci se possiamo permetterci di chiedere, in ipotesi, un aumento della quota per maggiori spese di funzionamento nostre, del Cnf o dell’Ocf».

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