La campagna di comunicazione dell’Associazione Nazionale Forense per il 2019
Unire, sommare, condividere, costruire: sono queste le parole d’ordine che raccontano la visione di A.N.F. dell’avvocato moderno nel perimetro della giurisdizione e al di fuori di essa. Un professionista che, per affermarsi e crescere, deve aprirsi alle competenze, alle collaborazioni e alle innovazioni, tecnologiche e professionali. Un’idea di avvocato, quella di A.N.F., che mette insieme diverse qualità, fino a formare un professionista in grado di misurarsi con il futuro. È da questa precisa visione che nasce il concept creativo: la parola “avvocato” composta da mattoncini Lego di sei colori diversi. Ogni colore rappresenta un pezzo della sua identità professionale, elementi che si incastrano perfettamente per costruire qualcosa di più grande e importante. Il tono “leggero”, colorato e spensierato della comunicazione è un invito alla positività: non chiudersi davanti ai mutamenti ma avere lo slancio e l’entusiasmo di mettersi in gioco, di aprirsi, di realizzare il cambiamento.
INNOVAZIONE L’innovazione tecnologica e gli strumenti informatici a supporto della professione di avvocato. Non solo processo telematico ma siti e piattaforme che intercettano domanda e offerta di prestazioni legali, offrono pareri e soluzioni contrattuali, consentono di lavorare in remoto in qualsiasi parte del mondo. È un futuro ancora lontano quello in cui un robot sostituirà in tutto e per tutto la figura dell’Avvocato; tuttavia, noi guardiamo avanti e alle opportunità e ai vantaggi che la tecnologia offre a tutti i professionisti. Anche se aprirsi ed innovare può apparire rischioso, non dobbiamo ignorare la realtà: la recente veste giuridica attribuita alla blockchain e gli smart contract sono l’esempio più tangibile di quanto l’innovazione tecnologica riguardi tutte le professioni e non solo quella di avvocato. L’approccio di A.N.F. è: conoscere e governare i cambiamenti. È l’evoluzione della figura di avvocato, nel perimetro della giurisdizione e al di fuori di essa. Nella nostra professione, evoluzione ed innovazione vanno di pari passo.
MULTIDISCIPLINARIETÀ La multidisciplinarietà è vantaggiosa ma non sempre è facile; è necessario superare e vincere abitudini consolidate, resistenze al cambiamento, deficit culturali e rigidità organizzative. È un cambio di passo nell’esercizio della nostra professione di avvocato. Affrontare il caso da angolazioni diverse, adottare un metodo di lavoro collegiale, allineare le possibili e differenti soluzioni individuate all’obiettivo comune: questi sono alcuni degli indubbi vantaggi di una prestazione multidisciplinare. Maggiore efficacia e coordinamento delle prestazioni: una vera e propria “équipe” di professionisti diversi che basa la propria operatività sulla comunicazione e la condivisione interdisciplinare. La multidisciplinarietà della prestazione è anche sinonimo di crescita professionale, di scambio di informazioni, di maggiori conoscenze, di sviluppo della capacità di lavorare in team, di relazioni che si basano sulla fiducia. È elemento di qualità che contraddistingue la prestazione resa alla persona, al cittadino, alle imprese.
SPECIALIZZAZIONE Il sapere specialistico, la formazione continua ed un costante aggiornamento professionale rappresentano strumenti attraverso i quali qualificare la prestazione dell’Avvocato e meglio soddisfare le esigenze della persona, del cittadino, dell’impresa, in un panorama legislativo sempre più globale che vede intrecciate le normative nazionali con quelle sovranazionali. Le specializzazioni prescindono da una loro espressa regolamentazione ministeriale o legislativa; in molte realtà sono conditio sine qua non per l’esercizio della professione. A.N.F. è per la libertà di scelta del percorso specialistico, la libertà di formazione e la varietà dell’offerta formativa; questi i criteri che devono orientare anche il legislatore e l’Avvocatura nel diffondere la cultura e i vantaggi della conoscenza specialistica della materia. La specializzazione è una scelta strategica, di buon senso: assicura la crescita professionale, rende più competenti e più competitivi, diventa elemento distintivo della prestazione dell’Avvocato e genera occasioni lavorative.
AGGREGAZIONE La legge 12.11.2011, n. 183, consente la costituzione di società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile. La legge 14.1.2013, n. 4, recante disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi, prevede che la professione possa essere esercitata in forma individuale, associata, societaria, cooperativa o nella forma del lavoro dipendente. E poi, le reti e i consorzi previsti dalla L. 22.5.2017, n. 81. Il mondo delle professioni è per le aggregazioni. La legge 4.8.2017, n. 124, introducendo l’articolo 4-bis della L. 31.12.2012, n. 247, ha disciplinato l’esercizio della professione forense in forma societaria tramite la possibilità per gli avvocati di costituire società di persone, società di capitali e società cooperative alle quali possono partecipare anche professionisti iscritti in altri albi professionali e soci non professionisti. A.N.F. è da sempre per le aggregazioni professionali, ritenendo urgenti misure fiscali che le favoriscano e opportuno l’abbandono di un approccio ad esse per normative settoriali e per singole professioni.
COLLABORAZIONE La legge professionale forense n. 247 del 31.12.2012 prevede unicamente l’incompatibilità dell’esercizio della professione forense con qualsiasi attività di lavoro subordinato (art. 18); nessun divieto in ordine alla possibilità di stipulare contratti di “collaborazione” tra avvocati. Consente, anche con società, l’instaurazione di rapporti di lavoro subordinato ovvero la stipulazione di contratti di prestazione di opera continuativa e coordinata (art. 2); l’art. 39 del Codice Deontologico disciplina gli obblighi deontologici relativi ai rapporti tra l’Avvocato ed i “collaboratori dello studio”. Leggi speciali prevedono la possibilità di instaurare rapporti di collaborazione continuativa organizzata dal committente prestati nell’esercizio di professioni intellettuali. A.N.F. è favorevole all’esercizio della professione di avvocato anche in regime di monocommittenza alle dipendenze di altro avvocato o associazione professionale o società tra avvocati purché la natura dell’attività svolta dall’avvocato dipendente riguardi esclusivamente quella riconducibile ad attività propria della professione forense, giudiziale o stragiudiziale.
ORGANIZZAZIONE Le collaborazioni, l’innovazione tecnologica, le aggregazioni professionali, la multidisciplinarietà, le specializzazioni e le collaborazioni hanno un minimo comune denominatore che tocca anche la nostra professione: l’organizzazione del lavoro. Niente stravolgimenti ma un’organizzazione del lavoro e dello studio legale, piccolo o grande che sia, che muova da concetti quali impresa, progetto, strategia, investimenti, bilancio, pubblicità, marketing, sinergie, business plan. Senza mai perdere di vista la qualità della prestazione professionale. L’attenzione per l’organizzazione del lavoro si traduce in una maggiore efficienza all’interno dello studio e nella migliore capacità di fidelizzare il cliente in termini di fiducia, affidabilità, competenza e reputazione. Anche nelle relazioni con gli altri professionisti la giusta priorità degli obiettivi, la condivisione delle esperienze e delle conoscenze, lo scambio di informazioni necessitano di un’organizzazione del lavoro seria, affidabile, visibile, che dia certezze sul conseguimento dell’obiettivo comune.