MOZIONE SULLE SPECIALIZZAZIONI FORENSI
CLICCA PER IL TESTO DELLA MOZIONE IN PDF
Il XXXII Congresso Nazionale Forense,
riunito a Venezia nei giorni 9 -11 ottobre 2014,
VISTI E RICHIAMATI
– l’art. 9, L. 31.12.2012, n. 247 in materia di conseguimento del titolo di specialista;
– lo schema di decreto del Ministero della Giustizia avente ad oggetto “regolamento recante disposizioni per il conseguimento ed il mantenimento del titolo di avvocato specialista”;
CONSIDERATO
che il regolamento presenta criticità, già in più occasioni riscontrate da varie componenti dell’Avvocatura, con particolare riferimento:
a) alla limitazione della specializzazione conseguibile ad una sola;
b) alla eterogeneità della attuale individuazione delle aree di specializzazione, che appaiono incomplete e con accorpamenti di dubbia opportunità;
c) alla particolare complessità dei percorsi formativi, la cui accessibilità non pare garantita in modo omogeneo per materie ed ambiti territoriali;
d) alla necessità che il riconoscimento del titolo non possa mai prescindere da un’effettiva pratica professionale nel settore di specializzazione;
e) alla opportunità, al fine sia del riconoscimento del titolo per comprovata esperienza sia per il mantenimento, di definire un numero di incarichi ponderato per le diverse materie e non identico per tutti i settori;
f) al necessario coinvolgimento di tutte le componenti istituzionali ed associative dell’Avvocatura, evitando concentrazioni di competenze;
IMPEGNA
gli organi rappresentativi dell’Avvocatura a perseguire la valorizzazione delle specificità della Professione Forense, attivandosi presso il Ministero – previo coinvolgimento di tutte le realtà professionali istituzionali ed associative – allo scopo di prevedere ed assicurare:
- che l’individuazione delle aree (i macrosettori del diritto: civile, penale, amministrativo, tributario) e degli ambiti (le materie, come ad esempio famiglia e lavoro, penale commerciale e reati contro la pubblica amministrazione, contratti pubblici e urbanistica) sia formulata ed assunta sulla base di dati esperienziali concreti, frutto di un’analisi effettiva e concreta dei flussi di lavoro in ambito professionale;
- che siano valorizzate in particolare le competenze trasversali (come ad esempio la sicurezza sul lavoro o l’edilizia) che settorialmente attraversano diverse aree;
- che non debbano operare limitazioni quantitative, non espressamente previste dalla Legge, per il riconoscimento dei titoli, ove ne concorrano le condizioni;
- che qualsiasi forma di specializzazione non possa essere ottenuta a seguito di un percorso esclusivamente teorico e culturale, ma necessiti sempre di un comprovato supporto esperienziale che attesti una capacità di utilizzo concreto e professionale delle competenze del settore specialistico di riferimento;
- che al fine del riconoscimento della comprovata esperienza e per il mantenimento del titolo si affermi la necessità di pesare e valutare in modo adeguato gli impegni professionali ordinari nelle varie materie, definendo adeguati e differenziati dati quantitativi;
- che sia assicurata ad ogni avvocato la possibilità di fruire – anche a distanza – di percorsi formativi in ogni materia;