Lavori di pubblica utilità, sottoscritta convenzione tra Ministero della Giustizia e ANF

E’ stata sottoscritta oggi in via Arenula una Convenzione tra il Ministero della Giustizia e l’Associazione Nazionale Forense (ANF) per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai fini della messa alla prova degli imputati adulti.

Alla cerimonia della firma erano presenti il Capo di Gabinetto del Ministero Raffaele Piccirillo, in rappresentanza del Guardasigilli Alfonso Bonafede, il Segretario generale dell’ANF Luigi Pansini – che hanno siglato l’accordo – e Gemma Tuccillo Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC).

Piccirillo ha definito la Convenzione odierna come “la naturale prosecuzione di un percorso già avviato dal dicastero”. Il Ministero ha già sottoscritto, infatti, analoghi progetti sui lavori di utilità sociale con altri enti, come la Caritas . “E’ fondamentale – ha proseguito Piccirillo – coinvolgere le realtà della società civile, dell’associazionismo, del volontariato nell’impegno per incrementare quantitativamente e qualitativamente l’offerta di lavoro per gli ammessi all’istituto della messa alla prova. Un istituto molto importante anche ai fini della deflazione processuale”.

Per Gemma Tuccillo, Capo del DGMC, il protocollo con l’Anf è un “tassello importante per rafforzare l’esperienza della messa alla prova”. Tuccillo ha anche fornito alcuni numeri sull’istituto: “Siamo passati da poco meno di 5.000 messi alla prova ad un anno dall’entrata in vigore, nel 2014, della norma sulla sospensione dei procedimenti, ai circa 30.000 della fine del 2019, e oltre 30.000 domande in fase di istruttoria. Quella della messa alla prova è, dunque, una cultura che si fa strada, che inizia a produrre frutti concreti”.

Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa anche dal Segretario generale dell’ANF Luigi Pansini: “Sono contento e orgoglioso per la condivisione con il Ministero di un progetto di ampio respiro, che riguarda non solo i soggetti coinvolti nella giurisdizione, ma che coinvolge tutta la società civile”.

Le attività, di pubblica utilità e non retribuite, previste dalla Convenzione, comprendono interventi per la fruibilità e la tutela del patrimonio culturale e archivistico (musei e gallerie), per la manutenzione di edifici pubblici come ospedali, per la cura di aree verdi (giardini, ville e parchi) e lo svolgimento di prestazioni professionali definite sulla base delle specifiche competenze individuali di ciascuna persona coinvolta nel programma di trattamento.

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